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domenica 30 maggio 2010

interpretazione estensiva ed analogica

Interpretazione estensiva ed analogia: Occorre innanzitutto dire che esistono due tipi di analogia: l'analogia legis, contenuta nella prima parte dell'art. 12 co. 2 delle preleggi: "si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe"; e l'analogia juris, contenuta nella seconda parte del medesimo comma: "si decide secondo i principi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato". Il problema si pone nel distingure l'analogia legis dall'interpretazione estensiva. Per definizione, l'interpretazione estensiva consiste nell'attribuire alla disposizione "uno tra i significati compatibili con il suo tenore letterale" (v. Marinucci-Dolcini, Corso di diritto penale, I, 2001, p. 174). Mi spiego meglio con un esempio, ripreso da un altro di Norberto Bobbio.

Immaginiamo una norma che dica: "E' vietata la riproduzione di dischi osceni". Sicuramente posso interpretare la norma con riguardo ai cosiddetti vinili, cioè i vecchi dischi a 33, 45 e 78 giri. Ma, interpretando estensivamente la norma, posso ricomprendervi anche i CD e i DVD. Infatti anche questi sono "dischi". Senza uscire, insomma, dal tenore lettarale della disposizione ricomprendo nella norma fattispecie diverse.
Se invece interpretassi analogicamente, direi che anche la riproduzione di audiocassette oscene è vietata. Le audiocassette non sono sicuramente dischi. Però, poiché sia i dischi che le audiocassette sono supporti di registrazione, poiché entrambi possono avere contenuto osceno, e poiché entrambi sono riproducibili, analogicamente possono vietare la riproduzione di audiocassette oscene.

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