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sabato 12 marzo 2011

ecclesiastico I

leone I pone la plenitudo potestatis e la successio petrina ocme espressione della giuridicizzazione del cristianesimo. I vescovi succedono agli apostoli secondo la successio organica mentre pietro che è il fondatore ha come eredi successori i vescovi di roma dopo di lui secondo la successio istituzionale.
Leone I pone i poteri del vescovo di roma come superiori rispetto al colleggio apostolico, per cui il papa a maggiori poteri rispetto ai vescovi.
Papa gelasio, nel V secolo, pone una formula che da al vescovo di roma impronta universalistica che non verrà mai meno. Il papa è unico grande capo del mondo della religione e compie una missione universale. L'ufficio dei sacerdoti secondo gelasio è piu grave rispetto a quello dell'imperatore in quanto i primi dovranno rispondere anche di quando compiuto dagli imperatori.
Il rapporto che prima si basava sulla subalternità vede ora papa e imperatore alla pari.
Dall'800 con carlo magno comincia il dialogo papa imperatore.
Oltre alla funzione interna all'universalità risponde anche l'evangelizzazione che rappresenta una missione universale.
Gregorio VII compie un passaggio ulteriore in quanto il potere pontificale deve secondo lui assolvere o condannare l'imperatore e quindi si pongono le basi della teocrazia.
Ulteriore principo che emerge è quello del la “prima saedes anemine iudicatur” secondo cui la sede di roma non può essere giudicata da nessuno.
Nell'860circa papa Nicolò I fonda la propria autorità sulla volontà divina più che sulla successione petrina. Il vescovo di roma che inizialmente non contava nulla, essendo il centro degli affari spostato ad oriente, in circa 3 secoli e emezzo acquisisce grand epotere costruendo il proprio primato universale. Il patriarca di costantinopoli lascia fare, proprio a causa dello scarso potere del vescovo di roma, che però diventa capo delle popolazioni europee trattando con i barbari e divenendo capo politico.
A oriente vige il cesaropapismo, che è riportato a roma in una forma particolare e attenuata in quanto l'imperatore approva la sua nomina, in quanto è necessario mandare l'informazione all'imperatore che manda il placet. Mentre il patriarca di costantinopoli è dunque controllato a vista dall'imperatore il vescovo di roma, a causa della distanza, è praticamente indipendente.
L'imperatore decide di dare potere di nomina all'esarca di ravenna, manca dunque il rapporto diretto tra l'imperatore e il papa, dando vita a un cesaropapismo formale.
Tra il 313 e il 380 c'è un periodo di ambiguità in cui il cristianesimo ottiene dei privilegi ma è posto sullo stesso piano del paganesimo. Una delle due religioni doveva però poi prevalere. Il 380 rappresenta dunqeu la ratifica di una situazione già esistente, quando il cristianesimo diventa la religione di stato e porta all'unione tra stato e chiesa.
Nell'unionismo stato e chiesa hanno gli stessi fini e sono tra loro complementari in quanto non si fondono mai.
Nel confessionismo c'è l'influenza da parte della chiesa o del costume sulle leggi dello stato, è una parte dell'unionismo.
Cesaropapismo e teocrazia sono interni all'unionismo.
Nel cesaropapismo il caesar prevale sul papa, solo in inghilterra le figure coincidono.
Nella teocrazia c'è la tentazione del papa a comandare sullo stato, per quanto non si sia mai realizzato in forma totale salvo che nella forma atipica dello stato pontificio.
325 concilio di nicea presieduto da costantino. Nasce l'eresia in quanto lo stat ocondanna per la prima volta l'eretico. L'eresia diventa reato pubblico.
L'impero si unisce alla religione e il resto diventa eresia, antistato.
Sono previste epr l'eretico diversi tipi di condanne, vi è possibilità di pentirsi. Inizialmente a giudicare sono i vescovi ma in seguito sono sostituiti dal giudice civile.
Comincia ad acquisire valore civile il diritto canonico e inizia l'emarginazione e la persecuzione degli ebrei. Gli ebrei hanno la colpa della morte di gesù; secondo agostino i cristiani devono preservare gli ebrei perché testimoni delle origini cristiane , testimoni del vecchio testamento ma in quanto non riconoscono gesù cristo devono essere fatti schiavi e tenuti in posizione di subalternità.
Gli ebrei subiscono dunque la limitazione dei diritti civili, gli sono pribite le funzioni pubbliche e il matrimonio con i cristiani. Vi è una divisione delle comunità.

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